sabato 11 giugno 2011

LA PENOMBRA DA UNA POLTRONA di Eloy Santos (03/06/2011)


La poesia è tratta da Nettunaria (VIA DEL VENTO Edizioni). C'è nella sua scrittura un intimità spesso indifferente, fredda, ma che non allontana il lettore, anzi lo frusta, gli rammenta che siamo tutti vittima di un giorno che ha lo stesso orologio ugaule per tutti. Collisione di mondi. Il poeta vive da molti anni in Italia, di lui sono pubblicati questo libricino di 26 pagine e un'altro "Lingue di mare, lingue di terra" (Mesogea, 1999).  Ve lo leggo e ve lo consiglio.


La penombra da una poltrona
- Eloy Santos

entro stanco in casa.
il maggiordomo è il silenzio. il cielo
è già scuro e nelle chiavi suonano
minime scampanate notturne,
il tempo dell’oblio su una poltrona.
la solitudine, mia sorella blu, la mia amante
mi lascia un bacio d’ombra sulla mano,
un sussurro di neve. il mondo tace
nel bicchiere di latte trapassato
sull’orlo di una vita che non esiste.
non resta nella mia giornata traccia che mi somigli,
un residuo di me che regga un giorno,
che mi faccia diverso dai tristi
labirinti dove mi affretto.

trono ormai sordo a casa,
torno ormai sfogliato.
anche così, lenta, persistente,
l’anima accende in me candele dolenti
per dirti ancora una volta il peso,
oscuro dio, la voce della tua cecità
chiedendo passo a tentoni nella mia carne,
reclamando parole che vorrei non darti,
e che malgrado ciò lascio scritte,
senza inchiostro né speranza,
sui fiumi violacei del sogno.

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