giovedì 3 maggio 2012

da "IO NO (EX-IO)" di Valeria Raimondi (04/05/2012)


Parlare comunemente di un disturbo psicosomatico come l’anoressia è già sufficientemente difficile. Penso che trattarlo anche in termini poetici, sia più che un azzardo. E’ complicato dare una percezione oggettiva su un tema così fitto di complicanze a livello sia psichico che medico. Se osservo da fuori, non posso che provare emozioni, sane o marce che siano. Soggettivo il giudizio e la narrazione. E così la lettura.
L’ho fatta con interpretazione e distacco, con analisi e concentrazione. Ho visto molta rapidità combaciata con atti di passione e dolore che fanno riflettere. Ho letto un libro ardente, ma che a volte cade nel rituale dell’eccesso. Troppe ripetizioni che possono stancare e sminuire la forza della voce narrante. Troppi passaggi con poca linearità concettuale. Però ho trovato una fitta rete di rabbia e rivoluzione in molti versi - a tratti frammenti, a tratti aforismi con neologismi. Ho visto un donna che ha voglia di combattere e dare luce a ombre troppo spesso non condivise (accettate? capite?).

Visto che il testo è suddiviso in sezioni (credo riguardino l’evoluzione psicologia dell’Io, principalmente quella della voce fuoricampo), voglio offrire, con delle parole singole (simboli), le mie impressioni su questo libro che grida un amore poco ascoltato.

Parte 1: Curar(sé): Fuoco - emozionante
Parte 2: Nutrir(sé): Semplice, nel senso positivo
Parte 3: (A VOI): Freddo - Pietra
Parte 4: Ex-Tu: Vento secco, ma con raffiche di calore
Parte 5: SOGNI: Un cerchio che non si chiude
Parte 6: A(d)dio: Freddo – Pietra che si sgretola
Parte 7: Speranza d'essere: Una mano con un dito in più. Un lago neutro sul quale si specchia una speranza.


da "IO NO (EX-IO)"

Mai più
Oggi è Mai più
Anche il vento sembra andare
in un’unica direzione
e la terra tremare all’ultima parola: Mai più
La gioia è mai più
mai più
il lamento la scala la noia
mai più
gli occhi il ventre la mano
mai più
il giorno la notte la voglia
Ex-io, ex-tu, ex-voi.
 Svendita totale - Totale rinuncia.
Anorexia
      Oggi è mai più.  

5
Mastico la mia anima e sputo.
Poi
tiro lo sciacquone. Che se la porti via l’acqua nera.
Fuori da me anima di merda. FUORI TUTTO. 
Voglio restare vuota e... IO.
Una pagina da riempire, una vita da inventare.
Candida carne innocente.

14
Di mille in mille crocefissioni procede
questo salire verticale lento
un’altra piaga aggiunta
e non è mai la Morte.
Avevamo braccia aperte pronte,
il sorriso più sfacciato
e spalle date al sole.
(Rie
mpivamo la scena del tramonto)
Ma in aceto vanno i baci
il sangue in vino amaro
a bagnare labbra stanche
di chi attonito rimane
masticandosi preghiere
ai piedi della croce.

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