venerdì 12 ottobre 2012

LA STORIA, di Ermanno Krumm (12/10/2012)


La poesia di Krumm è schietta, minimalista (non ermetica), a tratti divertente e sarcastica. Il libro “Animali e uomini” (Einaudi), dal quale traggo la poesia che vi leggo, parla di situazioni e luoghi vissuti dal poeta, tradotte in parole e in immagini scheletriche, molto descrittive, che si costruiscono su ricordi passati e rivissuti che sfociano in una morale; a tratti pittoresca, a volte favolistica. La soggettività è il tramite per guardare il corso degli eventi che hanno trasformato lo spazio che ci circonda, pur lontano che sia. L’ambiente prende una sua forma e comunica il suo dolore, come gli animali (principalmente i moscerini…), soggetti alla mano disastrosa dell’uomo. Si parla anche di eroi e città. C’è un riassunto del tutto, ma come spesso accade il riassunto striminzisce lo sguardo e rende troppo breve la storia e il suo valore. Capita che la poesia sia un semplice resoconto visivo ed uditivo. Manca il dialogo e la terza persona, il comunicante. Un breve resoconto personale. Non come questa poesia che vi leggo (e non come altre che ci sono nel libro). In questa breve lirica è racchiusa tutta la storia umana, lo svolgimento della nostra evoluzione culturale. Con tono sarcastico. Con una metafora. Reale.


“LA STORIA”
(Ermanno Krumm)

Ci mette così poco a perdersi:
così senza centro né cerchio
s’allontana il mio secolo. Quelli
che lo conoscevano devono far posto
a quanti ne sanno sempre meno.
Finché uno che lo ignora del tutto
trova un residuo bellico e lo rivende
come nuovo. E’ il primo passo
                                                  verso il futuro.
 

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